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giovedì 28 giugno 2012

Cronaca di un caos inaspettato.. Le scaloppe MTC! (scaloppine di pollo alle mandorle in salsa di soia con insalata e germogli)



MAREMMA SCALOPPATA!!!!!!!!!
Ricordo ancora quello che oggi chiamerei il lontano 5 giugno, quando è stata svelata la nuova ricetta dell'MTC del mese: entusiasmo alle stelle è ciò che meglio descrive la mia reazione. Adoro le scaloppine, mettono d'accordo tutti in famiglia, compreso il complicatissimo anti-tavola Slowfood e non rientrano nei divieti categorici del mio ginecologo, attento alla mia linea (povero lui, pare ci tenga più di me). 
Ero partita con lo slancio di una scalatrice: oh, è la volta che faccio venti versioni diverse, diventeremo delle scaloppine viventi a forza di mangiarne! Brava, brava Silvia...tu si che sei una volpe. 

Erano gli inizi di giugno, dicevo. L'estate tardava ancora ad arrivare, la scuola stava per finire ma ancora scandiva i ritmi delle giornate, gli impegni extra (calcio, catechismo) volgevano anche loro al termine sonnecchiosi e apparentemente innoqui. Ed io, vivevo nella mia beata ignoranza e nel quieto letargo da maternità in cui mi cullo ormai da mesi, vantandomi anche di iniziare a sentirmi finalmente nel famoso "stato di grazia"... Ma stava per scoppiare la tempesta.

La scuola è finita, ed ha portato con se feste di fine anno, pizzate con genitori e figli e maestre, spettacolino e mercatino di chiusura scuola; il catechismo è finito, ma sono arrivati al suo posto i preparativi per i campeggi (ai quali slowfood sta partecipando), e feste e messe di chiusura; è finito anche il calcio, ma con il botto....un susseguirsi di partitelle amichevoli e non, e tornei massacranti, l'ultimo dei quali durato da mattina a sera di una ardente domenica di metà giugno in piena ondata Scipione. Ed eccolo appunto, lui, l'anticiclone Africano. Atteso dopo il lungo inverno e l'estate iniziata in sordina, fra temperature al limite del rigido, piogge e cieli plumbei. Lo so che è un luogo comune ma lasciatemelo dire...dove cavolicchio stanno le mezze stagioni??? Come si puo passare da 15 gradi tirati ai 35 all'ombra con tasso di umidità del 99%?? Ecco, il mio stato di grazia è durato lo spazio di un pensiero, e poi Scipione se lo è portato via. Ho passato le ultime due settimane a sudare solo formulando pensieri (nemmeno troppo compiuti), a veder i piedi gonfiarsi come salamotti e non entrare più in nulla se non in sgraziati ciabattoni di un numero più grande del mio, ad avere le dita delle mani ingigantite oltre il consentito (ho dovuto levare anelli prima di ritrovarmi con le dita cianotiche per la circolazione bloccata), a far docce fredde una dopo l'altra per trovare un briciolo di sollievo che se ne andava nell'istante stesso in cui spegnevo il getto....E in tutto questo???? I fornelli ovviamente, l'ultimo pensiero. L'occhio al calendario, non lavorando, non l'ho buttato mai...finchè non mi sono accorta che...o mio dio!!! Ma domani è il 28!!!!! 

Così ho prodotto le mie scaloppine, che poverine, sono fotogeniche come un mazzo di fiori secchi in una discarica, ma devo dire erano buone. Lo so che sono di parte...e non lo dico perchè voglio vincere, ci mancherebbe...porelle...fan pena..ma erano buone sul serio. 
Non avrò la menzione fotografica come all'ultima tornata (che onore!!!) e non vincerò l'MTC (per l'amor di dio, non punto a tanto!) ma provatele! Sembrano sbruciacchiate, ma è il colore che ne arriva dalla salsa di soia. E il sapore è veramente buono! Soprattutto....sono riuscita a partecipare, nonostante tutto,  e sono orgogliosa! (vive bene chi si accontenta...ahahahahahah)

SCALOPPINE DI POLLO ALLE MANDORLE IN SALSA DI SOIA CON INSALATA E GERMOGLI
Ingredienti:

2 fettine di petto di pollo
farina di mandorle q.b.
1 noce di burro
mezzo bicchiere di salsa di soia
una manciata di mandorle sgusciate
1/2 cucchiaino di zenzero in polvere
sale q.b.

Insalata mista (fresca!!) e germogli 

Le mie fettine di pollo erano già state battute dal macellaio (io non posseggo batticarne), altrimenti, batterle  prima di tutto e poi infarinarle con la farina di mandorle. 
In una padella, sciogliere il burro e scottarle bene da ambo i lati. Una volta pronte, tirarle via e metterle da parte in un piatto. 
Aggiungere al burro la salsa di soia, lo zenzero in polvere e le mandorle tostate. La salsa di soia che uso io è piuttosto densa e di sapore dolciastro, ed è quindi necessario aggiungere sale. Ci sono invece altri tipi di salsa di soia, più liquidi e salati, in quel caso si puo decisamente omettere il sale. 
Far restringere il necessario (per quel che mi riguarda appunto, la salsa era già piuttosto densa di suo) e rimettere le fettine in padella ad insaporire nella salsa. 

A questo punto impiattare le scaloppine colorite dalla salsa, non dimenticare le mandorle, e accompagnare con una fresca insalata di stagione. Per rimanere in tema, arricchire l'insalata con germogli. Io avrei tanto voluto germogli di soia ma non li ho trovati....ho usato quindi germogli di fungo mungo. :)

Con questa ricetta, un po (molto) esteticamente SFIGATA, ma giuro, dal buon mix di sapori, partecipo in zona cesarini allMTC di giugno!




mercoledì 11 gennaio 2012

Chiuso per ferie 2012!!!!!


Ebbene...dicembre è passato in un vortice di cose da fare...
Il lavoro è andato maluccio....e ora siamo in cassa integrazione. E' il degno finale del 2011, anno orrendo sotto molti punti di vista (come ho già fatto notare più volte in diversi post). 
Io però credo nelle ruote che girano e penso che con l'anno nuovo qualcosa debba cambiare...e cambierà. 
Intanto, noi l'anno lo iniziamo in vacanza....io Brady e Slowfood partiamo....ci imbarchiamo e non saremo di ritorno se non il 6 febbraio....la desitinazione è il Brasile, insieme ad amici che già sono la e ci aspettano....visiteremo il nord soprattutto, con una puntatina a Rio...non si puo andare in Brasile e non vedere Rio..... 
Quindi questo mese mi tocca rinunciare all'Emmeti....io ci speravo di riuscire a preparare qualcosa e postarlo alla prima occasione anche da terre lontane, ma non ho proprio avuto il tempo...mannaggia...alle tagliatelle ci tenevo particolarmente! Comunque aspettatemi...torno in tempo per la prossima sfida!!!

A tutti un salutone gigante...ci si rivede fra un mese circa....non abbandonatemi, ritornoooo!!!!
Bacioniiii!!!!!!!

venerdì 23 dicembre 2011

Ma Babbo Natale esiste??....



E' arrivato Natale io ho cucinato mille cose, ma non vi ho lasciato questo mese nemmeno una ricetta...e non sono mai nemmeno passata nei vostri blog..questo mese mi sono ricordata di respirare solo perchè mi viene naturale (anche se in alcuni momenti ho trattenuto il respiro dalla rabbia, o ho avuto il fiatone per il troppo correre...). Insomma...sto iniziando il countdown dei giorni che mancano alle ferie: si sa, noi impiegati nel campo del turismo lavoriamo il doppio quando gli altri se la spassano...e attendiamo tempi di "bassa" per volare via, lontano...mancano esattamente 19 giorni e qualche ora alla partenza...per ora mi devo accontentare di darmi allo yoga per rilassare anima e corpo. 
Intanto, pochi giorni fa mi sono imbattuta in un articolo on line, dove veniva posta l'annosa questione: quando arriva il momento in cui i nostri figli smettono di credere a Babbo Natale, e come?? Soprattutto, si diceva che per loro la scoperta dell'amara verità è un trauma e va affrontato con la dovuta attenzione. Hoibhò...Certe cose mi spiazzano, e mi fanno sempre sentire una mamma inadeguata. Di tutti i problemi seri che potrebbero investire mio figlio, nemmeno mai una volta mi era passato per la testa che potesse essere addirittura traumatizzato per l'aver scoperto che Babbo Natale è un nonno simpatico e cicciotto e buono frutto della fantasia...e che i regali li comprano mamma e papà e si ingegnano come due rincretiniti per nasconderli ovunque in casa e farli magicamente apparire nel momento giusto che più giusto non si può...A mia discolpa, ho provato poi a pensare al fatto che io sono qui, arrivata alla veneranda età di 32 anni con mille turbe (non lo nego) ma siam sicuri che derivino dall'aver da anni fatto la terrificante scoperta? Si diceva che agli occhi del bimbo in questione si perde credibilità, considerando che lui realizza che lo abbiamo per anni bellamente preso per i fondelli...io, a dir la verità, non credo di aver mai provato rancore nei confronti dei miei genitori o di aver pensato di loro che fossero degli inguaribili bugiardi solo per avermi fatto credere ad una favola e avercela messa tutta per far si che l'incanto durasse il più possibile...con tutto che io ho infranto il sogno avendoli sgamati in piena sistemazione dei regali sotto l'albero (colpa di una cugina molto più grande ma poco attenta ai dettagli che mi ha chiesto di "andare di là a prenderle la borsa..."). Questo articolo arriva proprio il primo anno in cui mi sono chiesta più volte, ma davvero mio figlio che ha ormai 8 anni crede ancora a Babbo Natale oppure regge il gioco a me che ancora mi presto alla spedizione della letterina, alla preparazione di latte e biscotti da lasciare al povero vecchietto in giro nella notte fredda, e alla sistemazione segreta del magico regalo portato dal polo nord?? Non importa. Non sarò certo io a prenderlo da parte e a spiegargli cercando le parole giuste che è una favola. Magari un giorno me lo chiederà lui e allora potrò girargli la domanda: tu cosa ne pensi? e iniziare a parlare del perchè esiste questa bella storia. O forse, non mi chiederà mai niente, e continuerà finchè ne avrà voglia a scrivere a Babbo Natale la sua lista dei desideri, ben consapevole del fatto che tutto sommato, lo sta dicendo a noi. Di una cosa sono certa: tutti noi abbiamo creduto a Babbo Natale e nessuno è mai morto per averlo fatto....anzi...una delle cose più belle che mi sono capitate diventando madre è stato poter tornare a crederci un po anche io....Perciò se ci sei, Babbo caro, ti chiedo solo di continuare a tornare da noi, a mangiarti i nostri biscottini e lasciare le tue impronte sul pavimento di casa, anche se l'ho lavato proprio la sera prima...solo sapere che potresti arrivare rende tutto più bello. Buon viaggio, non prender freddo e vai piano, che altrimenti ti levano la patente e dopo come fai!!!! 

A voi tutti, io mando un abbraccio infinito e l'augurio di un Natale Felice abbastanza da scaldarvi il cuore e farvi sorridere tutto il giorno. 
AUGURIIII!!!!!!!!!


in foto: 
*la mia casetta di pan di zenzero
i sacchettini regalo che contengono:
*i biscottini zenzero e cannella
*i biscottini al cioccolato
*il preparato per la cioccolata calda
*la mia marmellata di prugne

venerdì 25 novembre 2011

Karma e la torta di mele più coccolosa che esista!


Karma: in ambito induista è un principio di "causa-effetto" secondo il quale ogni azione da origine ad una reazione, segnando così i cicli di morte e rinascita dell'uomo. Se un uomo ha avuto un karma negativo nella sua vita precedente, in quella attuale probabilmente non se la passa bene e deve fare di tutto per riuscire a modificare il suo karma e "sbloccare" così la sua cattiva sorte, cercando di migliorare le sue future vite, le sue future rinascite. 
Io mi sa che se vado avanti così, nella prossima vita rinasco formica e vengo schiacciata da un piedone gigante al primo passo fuori dal formicaio. Va anche da se, che probabilmente in questo periodo sta venendo fuori il karma generato nella mia vita precedente, che devo ancora scoprire cosa ho combinato, ma evidentemente niente di davvero buono.... 
Filosofie orientali a parte, che io ammiro molto e dalle quali sono incuriosita e interessata parecchio, ho una certezza mia personale, ossia che la sfiga arrivi a cicli ben precisi. Per un tot di anni tutto fila liscio, e poi arriva quell'anno funesto (non necessariamente bisesto!!) e quella ti si attacca alle chiappe per 360 giorni su 365. Il mio 2011 è stato così...ho cercato di farlo partire sotto i migliori auspici ma non è riuscito a evolversi come avrei sperato, anzi è stato un crescendo di malumori, di ostacoli, personali, lavorativi, di salute....insomma, manca poco più di un mese alla sua fine, e io non vedo l'ora di metterci una pietra sopra, quasi consapevole (povera matta!!) che l'anno futuro non puo che migliorare: insomma, quando si arriva in fondo, le opzioni sono due, scavare o iniziare la risalita....Scavare non è poi nel mio stile, quindi dovrei cercare di iniziare un po di sano riscaldamento per la scalata che mi aspetta. Questa mia insana certezza, si basa sul fatto che la situazione si è già presentata: il mio ultimo annus horribilis è datato 2005, me lo ricordo ancora. Ma ricordo anche che il 2006 è stato un netto voltapagina, che le cose si sono ricomposte piano piano, probabilmente i chakra tutti scombinati hanno ritrovato il loro riallineamento e l'energia positiva ha lasciato il posto a quel carico di negatività che si era accumulato in precedenza....Vediamo, vi saprò dire se la mia teoria puo iniziare ad avere fondamenti scientifici!!! ahahahahahha.... Ecco, che poi per l'amor di dio....fossero le mie le sfighe del mondo, vivremmo in un paradiso terrestre, me ne rendo conto....ma lasciatemi "mugugnare" un po, in fondo sono ligure e ce l'ho nel DNA (che peraltro sono andata proprio ieri a far "codificare", quindi a breve sarà certificato nero su bianco!! ahahahha). 
Le sfighe mie sono quelle che si possono risolvere con la coccola di questa fetta di torta di mele...un tripudio di sapore, di morbidezza e cremosità.... dovete provarla, ve lo chiedo con tutto il cuore, perchè è davvero BUONA!!! E' buona in ogni momento ma io ve la consiglio tiepidina, dopo una ventina di minuti che l'avrete tolta dal forno...cremosa, avvolgente e profumata. Il giorno dopo, se al contrario di me avete un microonde, infilatecela dentro qualche secondo...e la coccola si rinnoverà!



TORTA DI MELE COCCOLOSA
Ingredienti:
2 mele 
succo di due limoni
120 gr di farina 00
200 gr di zucchero
100 gr di burro a temperatura ambiente
3 uova
120 ml di latte
1 bustina di lievito vanigliato


Spremete i limoni e filtrate il succo. Sbucciamo le mele e cerchiamo di tagliarle sottilissime (è molto importante per la riuscita della torta). Se avete una mandolina meglio...altrimenti, come me, di santa pazienza andate di coltello affilato. Man mano che ricavate gli spicchi sottili sottili di mela li mettete a bagno nel succo di limone, perchè non anneriscano. Nella planetaria, montate il burro con lo zucchero sino ad ottenere un composto bianco e spumoso. A questo punto, aggiungete le uova, una ad una. Non aggiungete la successiva finchè quella messa in precedenza non è stata davvero ben amalgamata. Aggiungere infine la farina, il lievito e il latte. Foderate con carta da forno una teglia (la mia era tonda da 24) e versate il composto ottenuto. Adesso, disponiamo le mele sulla superficie....tutte, anche se sembrano tante...sono tagliate sottili e l'impasto per quanto liquido le tiene a galla, quindi mentre le disponiamo, schiacciamole un pochino verso il basso, leggermente....Si formerà uno strato di mele limonose da urlo!!
Mettiamo la teglia in forno preriscaldato a 180° e....ecco, qui ognuno conosce il forno suo... e i tempi. Io direi che 40" sono il minimo. Per il mio forno c'è voluta quasi un ora, dopo i 40 minuti però ho dovuto coprire con stagnola perchè la superficie iniziava a scurirsi troppo ma l'interno era ancora bagnato....
Sfornate, aspettate solo venti minuti e....assaggiate che delizia!


giovedì 10 novembre 2011

Panini che sanno di casa....per chi una casa non l'ha più...



Sono Ligure, e sono tra i fortunati che l'alluvione di questi giorni l'ha vissuta comunque da "lontano", nel senso che non ne è stata colpita in prima persona. Dove vivo io la pioggia si è scaricata a scrosci, ma non ha creato danni. Pochi chilometri a est e pochi a ovest però, ha portato distruzione, paura e, purtroppo anche morte. 
Modi per aiutare, ce ne sono tanti, dal tirarsi su le maniche e andare a dare una mano, all'inviare materiali di prima necessità (cibo, coperte, vestiti..) inviare un aiuto in termini di soldi.... 
Nel mio piccolo, non potendo (sia per motivi pratici che per un problema alla schiena che mi rende praticamente inservibile a spalare e portare pesi) andare in prima persona sul posto a dare una mano, cerco di rendermi utile in modi alternativi. 
Uno è proprio quello che vorrei proporre anche a voi qui, sul blog.... L'iniziativa è di Patrizia , fate un salto da lei e leggete il suo post, e guardate il video che ha linkato....a volte si dice che davanti alla forza della natura siamo tutti uguali, ma io, forse con un pizzico di pessimismo in questo mio pensiero, credo che neppure davanti a lei riusciamo ad esserlo completamente.....lei toglie indistintamente, certo, senza guardarti in faccia. Ma resta il fatto che solitamente ad avere la peggio sono comunque quelli a cui la vita non ha sorriso poi molto neppure prima.....Il gesto che possiamo fare parte dalle nostre case, semplicemente. Basta un click nella nostra pagina di homebanking, al calduccio, alla nostra scrivania ancora intatta, noi che siamo fortunati ad averla ancora. L'offerta è quella che vogliamo fare noi, non ci sono "quote minime", ed è quindi tutto proporzionato alle nostre possibilità, ed anche pochissimi Euro, messi insieme a quelli di altre persone, possono dare forma a ciò che serve a questi bimbi, che hanno perso nuovamente ciò che la vita aveva provato a ridargli.....qui ci sono i dati necessari per contribuire...ve l'ho detto, basta poco...qualche minuto, e un contributo, anche minimo... :) 


La mia ricetta per loro è semplicissima...a mio modesto parere, poco altro sa di casa come il profumo di un pane che cuoce in forno...e questi, sono panini semplicissimi da fare, veloci (anche contando la lievitazione), che vengono bene per un "lastminute" e il pane manca.... Li dedico a loro, perchè presto possano sentirne il profumo dentro una casa, casa loro...e possano riempirli come vogliono, con un buon salame o tanta nutella!!!
In bocca al lupo!!!!!

PANINI SEMPLICI
Ingredienti:
500 gr farina di manitoba
250 ml di acqua tiepida
1 panetto di lievito di birra
1 cucchiaio di zucchero
3 cucchiaini di sale
mezzo bicchiere di latte
sale grosso, olio e rosmarino q.b.

Nella ciotola della planetaria mettere la farina. A parte, sciogliere completamente il lievito nell'acqua tiepida e con un cucchiaio di zucchero. Aggiungere il lievito sciolto alla farina. Mettere il sale e il latte e azionare la planetaria con il gancio a U. Incordare bene l'impasto. Quando si sarà formata una bella palla soda fermare la planetaria e dare un ultima impastata a mano sul tavolo infarinato. Coprire con carta da forno una leccarda. Dividere l'impasto in tante palline piccole (poi lievita!!!), fare un taglio a croce su ognuna e metterle a lievitare dentro il forno, che dovrà esser spento ma caldo (fatelo andare mentre preparate il panetto di pasta a una temperatura sui 50°), coprendo con un telo pulito. Lasciar lievitare almeno due ore. Trascorso il tempo necessario, tirar fuori i nostri panini e riscaldare il forno a 200°/220°. Spennellate con un po di olio i panini, spargete una piccola quantità di sale grosso su ognuno, e posate o infilzate del rosmarino al centro del taglio a croce. Infornare per 20 minuti/ mezz'ora. 
Morbidi e profumatissimi!




domenica 30 ottobre 2011

Metti una domenica solitaria...tortelli di zucca con salsa al tartufo nero



Io e il Brady lavoriamo nello stesso posto, nello stesso reparto...la cosa ha i suoi lati positivi, e anche molti lati negativi. La cosa bella è che ci capiamo alla perfezione anche in materia lavoro: i problemi sono gli stessi, vissuti e condivisi in pieno da entrambi, e così possiamo sostenerci a vicenda o riderci sopra insieme. Il peggior lato negativo invece sono gli orari, non combaciano quasi mai. E se da una parte risulta comodo dal punto di vista organizzativo (praticamente sempre c'è qualcuno per prendersi cura di Slowfood) dall'altra spesso e volentieri io e lui ci riduciamo a incontrarci sulla soglia dell'ufficio, per poi vederci alle undici di sera passate, quando uno dei due finisce il turno di chiusura (dopo che l'altro ovviamente ha fatto il turno di apertura!). E via da capo il giorno dopo. La situazione si aggrava in periodi come questo, tempi morti (considerati tali!!!) per l'albergo in cui vengono date le ferie dell'anno in corso da smaltire. Noi ne abbiamo appena fatto una parte e questo, oltre che periodo di riposo ha un altro significato: significa che prima delle ferie ("visto che tanto fra poco ci andate!") e appena rientrati ("visto che le avete appena fatte!") i turni sono più schifosi del solito e subiscono varianti impensabili. Puo succedere che la situazione sopra descritta (vedersi giusto dalle 23 alle 23:30, e poi spegnersi nel letto) si protragga per settimane. Avendo la fortuna di abitare ad un passo dal lavoro, la mezzora di pausa pranzo/cena riusciamo a farla venendo a casa, piuttosto che fermandoci alla mensa (anche se questo significa spesso e volentieri fare corse pazzesche!), e così strappiamo altri minuti preziosi per scambiare due parole almeno! E quindi, quando il tempo c'è, perchè non ci sono tutti gli altri impegni (bimbo da andare a prendere, da accompagnare a sport, da portare dal dentista...) è bello rendere questi momenti ancora più speciali....
Questa domenica ne è l'esempio. A me la sveglia è suonata all'alba, e Brady è giunto in ufficio alle 15:30, orario in cui io timbravo per uscire. Slowfood è a passare il week end lungo di festa con suo papà, e io ero sola soletta in casa, in attesa dell'ora di cena, per la mezz'ora d'aria sopradescritta. Mi sono rimboccata le maniche e ho messo le mani in pasta. In casa e in strada regnava il tipico silenzio domenicale, delle macchine che non passano. In sottofondo un briciolo di musica. E nel cuore l'attesa spasmodica per quel momento tanto desiderato, quando il campanello avrebbe suonato e dietro la porta ci sarebbe stato il mio Amore.

TORTELLI DI ZUCCA CON SALSA AL TARTUFO NERO
Ingredienti per due persone:

per la pasta all'uovo:
200 gr farina
2 uova intere
sale e acqua tiepida quanto basta

per il ripieno:
80 gr di zucca
100 gr di ricotta
100 gr di parmigiano grattuggiato
1/2 cucchiaino di noce moscata
1/2 cucchiaino di cannella
sale

per la salsa:
2 cucchiai di salsa al tartufo nero
2 cucchiai di parmigiano grattuggiato
1 noce di burro

Iniziamo dal ripieno! Facciamo sbollentare la zuca in un dito (non di più!) di acqua, giusto il tempo di ammorbidirla un po. Scolare bene e passare al minipimer. Agiungere alla purea il resto degli ingredienti del ripieno e amalgamare bene. Riporre in frigo in attesa di essere utilizzato.



Nella planetaria (o nel robottino, o a mano!) impastiamo la farina con le uova e un pizzico di sale. Aggiungiamo acqua tiepida quanto basta per ottenere un impasto liscio e compatto. Lasciamo riposare almeno mezz'ora. Io confesso....non avevo tempo, e praticamente ha riposato solo il tempo di montare la nonna papera.....


Adesso...con l'aiuto della nonna papera o con un mattarello, stendiamo la pasta in tante sfoglie sottili. 
Utilizzando un tagliapasta oppure un bicchiere rovesciato come ho fatto io, otteniamo tanti dischi tutti uguali.



Tiriamo fuori dal frigo il ripieno e al centro di ogni disco mettiamo una pallina di ripieno. 



A questo punto, dobbiamo piegare a metà il dischetto, ottenendo un semicerchio, e unire i due lembi schiacciando bne per chiudere. E' meglio fare questa operazione con le dita inumidite da un po di acqua, in modo da chiudere bene i tortelli....



Ora che i tortelli sono pronti, mettiamo sul fuoco una capiente pentola di acqua salata e portiamo a bollore. Tuffiamo i tortelli che saranno pronti una volta venuti a galla (ci vogliono comunque circa 5 minuti!). Mentre cuociono, in una padella antiaderente abbastanza grande, sciogliere la noce di burro e aggiungere prima i due cucchiai di salsa di tartufo e poi i due cucchiai di parmigiano. Mescolare bene per non far formare grumi. Scolare i tortelli e saltarli un momento in padella nel condimento...
Per finire, se come me avete avuto la fortuna di andare ad Alba durante la festa del tartufo e avete acquistato una delle meravigliose "pepite", completate l'opera grattuggiando sulle singole porzioni qualche scaglia di tartufo nero.....ora è un tripudio di sensi: vista, gusto e olfatto hanno di che godere! Buon appetito!!


martedì 11 ottobre 2011

Come se fosse l'ultimo...



Non se ne va. Il calendario dice che siamo quasi a metà ottobre, mentre il termometro continua a rimanere a livelli ben più alti, da settembre, a tratti, da agosto. Questo bel calduccio confortante, questo sole, queste giornate limpide, questi colori non ci abbandonano ancora (siiiii!!!!!). L'unico indizio del fatto che è autunno e non estate è il buio pesto alle sette di sera e il fresco del mattino presto. 
Stamattina, fermi ad aspettare il pulmino giallo della scuola, tenevamo le mani in tasca e ci stringevamo nelle spalle, con i brividi lungo la schiena. A pranzo, io e Brady siamo andati dai suoi genitori e mia suocera ha avuto la splendida idea di apparecchiare in giardino. Abbiamo mangiato fuori, con i cappelli di paglia in testa a ripararci dal sole, maniche corte e sembrava una bellissima giornata d'estate..... Questa estate che è già andata via, ma che in realtà resiste e non ci abbandona e ci spinge a goderci ogni singolo istante di grazia in più, come se fosse l'ultimo. Mi sono accorta che ogni giorno mi sveglio e controllo il cielo...e ogni volta che nuovamente lo trovo azzurro e limpido e penso alla bella giornata che sarà, me la vivo istante dopo istante, riempiendomi dei suoi profumi e colori, pensando con un pizzico di malinconia che prima o poi purtroppo finirà e arriverà davvero l'autunno e poi l'inverno, con il freddo e le piogge e quelle giornate incolori e interminabili....e penso che spesso non lo facciamo, ma che sempre alla fine, ogni singolo giorno andrebbe vissuto così.....come se fosse l'ultimo. In ogni senso.

PLUMCAKE ALLA CRUSCA
Ingredienti
8 cucchiai di crusca di avena
4 cucchiai di crusca di grano
10 cucchiai di zucchero dolcificante (resistente al calore)
succo di un limone (o fialetta aroma limone)
1 confezione di Philadelphia Balance (o light, o quello normale!!)
4 uova intere
1 cucchiaio di maizena
2 cucchiai di latte scremato in polvere
1 bustina di lievito per dolci

Per prima cosa, passare le crusche al mixer, per renderle il più possibile fini! Dopodichè, possiamo passare alla ricetta: nel contenitore della planetaria, montare i tuorli con lo zucchero il dolcificante. Quando risultano ben spumosi, aggiungere il succo del limone (o la fialetta) le due crusche, il philadelphia, i due cucchiai di latte scremato in polvere, la maizena, il lievito e amalgamare bene fino ad avere un composto molto pastoso e appiccicoso. Ora montiamo gli albumi a neve fermissima e poi, con movimenti dal basso verso l'alto, per non smontarli, aggiungiamo poco per volta gli albumi montati al precedente composto. Non aggiungiamo gli albumi tutti insieme, poco alla volta e non mettiamo altro albume montato finchè quello precedente non è stato incorporato completamente. A questo punto, l'impasto risulterà molto più morbido. Foderiamo con carta da forno uno stampo da plumcake e versiamo. Lo mettiamo in forno preriscaldato a 180° per 40 minuti. 

Come avrete notato, non c'è burro, e gli ingredienti sono light. Se si utilizza il dolcificante al posto dello zucchero come ho fatto io, questo plumcake è l'ideale per colazione: leggero, ricco di fibre, e povero di grassi. Ma comunque, veramente soffice e gustoso! Io speravo di poterci fare colazione per almeno cinque giorni.....purtroppo anche il Brady lo ha attaccato alla grande, e in un paio di mattine la pacchia è finita.....da rifare!!!! :)

sabato 1 ottobre 2011

Il vento in faccia....e le meringhe!!



Con l'ultimo album di Vasco nelle orecchie, ed in particolare questa canzone che letteralmente ADORO, oggi ho preso la mia bicicletta e sono andata a fare una pedalata lungo il fiume....Sola con la musica e i miei pensieri, sono stata davvero FELICE. Avevo il vento in faccia, una bella arietta tiepida che oggi è ottobre e sembra estate e solo per quello sono euforica. C'era il luccichio del sole sull'acqua del fiume....c'era il gioco di luce e ombra del sole fra gli alberi....c'erano bimbi con le loro mamme, vecchietti soli o mano nella mano.....c'erano quelli che corrono, quelli che camminano veloce, quelli che passeggiano e quelli che chiaccherano e chiaccherano....C'era il profumo autunnale dei fuochi accesi dai contadini per bruciare, e poco più avanti l'immagine estiva del chiosco aperto con la gente seduta ai tavolini che mangia il gelato. E poi c'ero io che mi sentivo come in un film, spettatrice della mia stessa storia. Filavo dritta scena dopo scena, ansiosa di vedere come andava a finire. Ero sola, ma avevo Brady e Slowfood con me, c'è sempre qualcosa nel mondo che me li ricorda, che me li porta alla mente...un immagine, una canzone, un momento vissuto insieme  che riaffiora fra ricordi...Io sono uscita per smaltire calorie, e sono tornata con il calore nel cuore regalato da un paesaggio visto mille volte, ma oggi bellissimo con non mi era mai sembrato.

Mentre pedalavo e stavo bene con me, le mie meringhe stavano finalmente bene nel mio forno. Questa volta, al millesimo tentativo, sono venute perfette. Belle (anche se lo ammetto, io e la sac a poche dobbiamo ancora imparare a volerci più bene), sode, bianche, asciutte. Il merito principalmente è del procedimento utilizzato che ho trovato qui , e che vi consiglio di andare a leggere se vorrete prima o poi cimentarvi nella produzione di meringhe. Io ci ho provato tante e tante volte, e se avessi trovato questo articolo prima di oggi, forse i tentavi falliti sarebbero stati meno (meringhe amare, meringhe cotte fuori e crude dentro, meringhe marroni, o proprio bruciate...). 
Io posso semplicemente aggiungere che, dopo aver letto i consigli dati, le ho fatte così:

200 gr di albumi (appena appena riscaldati sul fuoco)
400 gr di zucchero (metà passato per farlo diventare a velo e metà no)
1 cucchiaino di succo di limone. 

La planetaria è partita sulla velocità 2. Ho aggiunto subito il cucchiaino di succo di limone. Quando gli albumi hanno iniziato a fare la schiuma, ho aggiunto lo zucchero a velo e aumentato la velocità a 3. Quando ha iniziato ad esser ben denso, ho aggiunto il resto dello zucchero, semolato. Ho lasciato andare a velocità tre direi per almeno una decina di minuti.... Il composto era denso, lucido, liscissimo, e fermissimo. 
Il forno era impostato sugli 80°, ventilato, e acceso da quando ho iniziato a montare gli albumi. Con la sac a poche (un po da impedita come per ora sono con il suddetto attrezzo) ho formato diversi mucchietti....alcuni grossi come noci, alcuni un po di più, e con ciò che mi restava ho creato la base per una piccola pavlova (che magari posterò più avanti!). Poi, tutto dentro al forno. Come suggerito, dal momento che il forno era ventilato, non ho lasciato lo sportello aperto, ma chiuso...... 

Sono uscita e le ho lasciate lì....quando sono tornata, era quasi ora di toglierle dal forno. Sono rimaste ad asciugare un paio di ore in tutto. Sono venute perfette, come la mia pedalata :)

                                                                 Qui appena infornate....

martedì 27 settembre 2011

Essere o non essere....mamma





Questo è l'articolo che stamattina ho letto di corsa sul corriere della sera on line, e che mi ha lasciata decisamente perplessa. Il tema è abbastanza delicato, e non voglio dilungarmi troppo. Soprattutto, non vorrei giudicare le scelte altrui, perchè si sa, finchè uno non si trova in una determinata situazione, non puo davvero dire con certezza come si comporterebbe se invece ci fosse dentro fino al collo. Io poi, non posso proprio parlare, ho 32 anni e un figlio di 8, voluto certo, e arrivato al mondo comunque grazie ad una serie di eventi "fortuiti" che mi hanno portato fino al giorno in cui per la prima volta l'ho abbracciato: ossia essermi sposata molto presto, essere stata in buona salute, non aver avuto problemi di infertilità (almeno allora!!!) e quant'altro, oltre al semplice desiderio di maternità, possa aver contribuito a renderlo possibile. 
La frase che però mi ha davvero colpito, e che personalmente mi è sembrata davvero fuori luogo è stata questa:
"...Le critiche più aspre contro il dilagante trend equivalgono ad un disgusto viscerale ed estetico all'idea di una 60enne che allatta un neonato". 
Davvero è solo una questione di "aspetto fisico"?? Personalmente, i dubbi che mi porrei, sarebbero altri, non come figuro con un bimbo attaccato al seno ad una certa età (che poi diciamocelo...se è tutta una questione di bellezza esteriore, la stragrande maggioranza di noi non dovrebbe nemmeno venire sfiorata dall'idea di aver un bimbo e allattarlo, nemmeno a 30 anni!). Il mio dubbio più grande, riguarda se mai la natura.. Povera, bistrattata natura, che troppo spesso vogliamo aggirare, in tutti i suoi aspetti...dove ci sono montagne scaviamo tunnel (non me ne voglia la Gelmini..ahahahah), dove ci sono 50 gradi creiamo impianti di risalita sciistici, dove c'è il verde coliamo cemento, dove ci sono rughe vogliamo spianare....e ogni tanto lei prova a ribellarsi, ma non siamo mai abbastanza saggi o umili da volerle dare ascolto. 
Mi chiedo soltanto...se la natura ha predisposto un limite...forse c'è un motivo, che non è la bellezza. Forse è soltanto un fatto di numeri...è solo che un bimbo ha bisogno di cure che dopo una certa età probabilmente non puoi più garantirgli...forse ha bisogno che tu sia presente al suo primo giorno di scuola, e dopo una certa età comincia a entrare in gioco un orologio biologico ben più ticchettante di quello relativo alla sola riproduzione...Insomma, questo mi colpisce di più, e mi fa pensare se proprio non ci siano altre strade da imboccare per quelle donne, certo più sfortunate di me, che non sono riuscite ad esaudire "in tempo" il loro desiderio di maternità.... Con questo, ribadisco comunque il fatto che non potrò mai sapere come mi sarei comportata io...e quindi, mi tengo i miei dubbi, semplicemente esternandoli, senza voler per questo dire cosa è giusto o sbagliato, ne per me ne per chiunque altro.

A tutte le mamme, giovani o vecchie che siano è dedicata la mia ricetta di oggi...la dedico perchè è una ricetta velocissima (e sappiamo bene quanto il tempo a volte sia tiranno)...perchè è light (e i figli spesso ci "regalano" qualche etto -già- di troppo), perchè è golosa (e quindi può soddisfare anche i palati delle piccole pesti restie all'appuntamento con la tavola).
Io ce l'ho nella mia dieta, e vi lascio la versione light e quella "goduriosa"

CANNELLONI DI PROSCIUTTO (DI TACCHINO) AL FORNO E FORMAGGIO
Ingredienti:
4 fette di prosciutto di tacchino al forno (oppure....4 fette di prosciutto cotto)
1 confezione di fiocchi di latte (oppure...ricotta, philadephia, robiola...insomma, un formaggio morbido di vostro gradimento
4 sottilette (oppure....4 fettine di mozzarella...o di fontina...o scamorza...)
sale, pepe, aromi a piacere quanto basta. 

La ricetta??? Perchè, serve la ricetta??? :)  Stendete su un piatto una fetta per volta di prosciutto. Rempite con il formaggio morbido o i fiocchi di latte. Spolverate di pepe ed erbette varie (io adoro l'origano, ma ci puo stare qualunque cosa). Arrotolate la fettina di prosciutto e adagiatela su una teglia (se seguite la versione light, foderate la teglia di carta da forno e non servirà ungere o imburrare) . Ricoprite con le sottilette (o con la mozzarella o la fontina) e infilate nel forno con la funzione grill, quanto basta per riscaldare un po il ripieno e far fondere e abbrustolire il formaggio filante di copertura. (direi 10 minuti, ma dipende dai forni, anche meno!). Si mangia!

giovedì 22 settembre 2011

Albe al caffè :)



Alcune giornate partono troppo presto, con la sveglia puntata ben prima del sorgere del sole. La suoneria del cellulare (hai scelto quella soft, della canzone che ti piace, perchè ti sembra più bello iniziare con una melodia amica piuttosto che con un trillo impersonale e fastidioso) parte appena dopo che il display si è illuminato. A volte ti capita di intercettarla, praticamente sempre la zittisci tirando fuori la mano dalle coperte con gli occhi ancora chiusi e il "mugugno" già partito per la tangente. Non ti ricordi ancora come ti chiami, ma sai benissimo che al lavoro troverai delle rogne già a partire dalla prima persona che ti si piazzerà davanti, che è meglio se ti alzi subito e il caffè lo prendi in casa perchè in ufficio anche alle 6:30 del mattino rischi che qualcosa giri storto e i 5 minuti di sacrosanta pausa tazzina saltino, e pensi che per l'ennesima volta la sera prima hai dimenticato di prepararti i vestiti da metterti (come fai per tuo figlio) e ora ti tocca rischiare il mignolino o il ditone ad ogni angolo che incroci solo per cercarti un paio di mutande e una camicia. 
Nonostante questi infausti pensieri, con uno sforzo sovrumano per il simpatico dolorino a schiena e gamba che ti accompagna da qualche mese (risonanza magnetica: -27, sto arrivando!), ti giri per salutare il Brady che imperterrito russa accanto a te (e nega di farlo!) e per la prima volta da quando la giornata si è affacciata hai un sussulto di gioia: sono passati sei anni, ma ti chiedi ancora se è davvero davvero tutto vero (scusate il gioco di parole) e se lui davvero davvero è li con te e ti ha scelta ....(momento diabetico). Gli dai un bacino e il buongiorno e lui sbofonchia un "ciao amore" (che tu sai che ha detto ciao amore perchè ormai conosci il suo linguaggio presorgeredelsole). E' solo a questo punto che controlli una volta ancora l'ora e ti rendi conto che non puoi più poltrire....è ora di scendere dal più bel posto del mondo, il letto. Lo fai, ritornando al mugugno di default, pensi che è già troppo freddo, già troppo buio e ancora non è finito settembre. Salvi alluci e mignoli e prelevi indenne un paio di mutande a caso (solitamente quelle che ti fan pensare "speriamo di non aver un incidente proprio oggi!" ) e l'unica camicia non stirata che avevi nell'armadio. Fa niente. Non torni indietro. Ti dirigi decisa in cucina.....e lì c'è lei: la macchinetta del caffè. Accendi solo la luce sopra i fornelli, perchè il neon della cucina è troppo potente per le sei del mattino. E schiacci il bottone "on". La lucina lampeggia e promette senza mai smentirsi l'arrivo consolante di una buona cremina marrone scuro a scaldare il cuore. Mentre aspetti che si fermi e sia pronta, scegli la tua cialdina, più per il colore che per il gusto....il tonfo di quella vecchia che fa spazio alla nuova è solo l'attimo prima del momento più ambito....Click...vvvvvvvvvvvvvvvvVVVVVvvvvvvvvvvvvvvv......ed eccola li. La tua tazzina fumante. L'unica, che quando arriva settembre e le sveglie illuminate dal sole diventano un ricordo passato, riesce a fare aprire completamente e definitivamente gli occhi. Anche quando sei a dieta :))))))

lunedì 19 settembre 2011

L'estate sta finendo....



....un'estate ricca di ogni cosa. 
Abbiamo sfiorato con le dita il sogno di una gioia immensa e poi, dopo poco, se ne è andato, come sabbia tra le dita. 
Abbiamo preso il sole sulle nostre spiagge e guardato negli occhi i pesci che abitano il nostro mare...
Abbiamo salutato Slowfood, partito per la vacanza al momento più lunga della sua vita, a Madrid, da suo papà..
Abbiamo sofferto la sua mancanza, e ogni tanto, approfittato del ritorno alla vita da coppietta per passeggiare mano nella mano la sera sul lungomare, per prendere un aperitivo, o anche solo per cenare con un semplice gelato....
Abbiamo avuto cattive notizie sul lavoro (che poi chissà...la solita storia...magari non saranno poi così cattive) e in tutta risposta abbiamo programmato la nostra vacanzona di gennaio....
Abbiamo avuto, del tutto inaspettati, 5 giorni di ferie insieme e ci siamo imbarcati sul primo volo ryanair per la Sardegna (ed è stato bello e rilassante come un intero mese)...
Abbiamo visto tornare il sole in casa col sorriso di Slowfood e tutti i suoi racconti madrileni...

... e adesso....

E' ricominciata la scuola, il calcio, il nuoto, il lavoro, le corse, svegliarsi alla mattina con gli occhi pieni di sonno e le spalle già un po cariche della giornata che deve arrivare...sentire che l'estate se ne sta andando e con lei anche quella sensazione di leggerezza che il sole e la luce presto al mattino e tardi la sera ti danno. Confesso: mi pesa di più svegliarmi adesso, quando ancora il mondo è al buio. E le luci accese in casa alle sei del pomeriggio mi fanno già venire voglia di zuppe calde e plaid sulle ginocchia seduta sul divano a leggere un libro.....visto che non posso mettere in pausa l'estate, e nemmeno mandare avanti tutto fino al prossimo giugno, cerco di cogliere i lati positivi.... l'idea di casa e camino (anche se non ce l'ho!) che scalda tanto il cuore....

Per iniziare, ho vestito il blog in tema con la stagione. Avrei anche voluto cambiargli il nome, ma ci sono affezionata e non lo farò, anche se per adesso a tavola si mangia il più delle volte "light" (e a vedere le vostre delizie, mi si inonda la tastiera di bavetta :)   ). Siccome per adesso ho dovuto accantonare IL mio progetto principale, sono passata direttamente al secondo, e mi ci sono tuffata di testa, impavida. E sto riuscendo: sono a dieta. E da quando l'ho iniziata, ho già perso 3 kg e son contenta. Ne mancano 5, posso farcela. Mi sono iscritta in palestra, e la sto frequentando con regolarità....ogni sera (e dico ogni sera) stendo il mio tappetino davanti al letto e faccio i miei esercizi (giusto 20 minuti, non di più!). Mentre Slowfood fa le sue lezioni di nuoto (a gennaio quest'anno viene in Brasile con noi, e alla veneranda età di 8 anni, in qualità di uomo di mare, sarebbe anche un po l'ora che imparasse a nuotare come dio comanda...) io faccio avanti e indietro nella vasca a fianco. Quando io e il Brady siamo liberi insieme la mattina, dopo aver portato Gabri al pulmino, inforchiamo le bici e ci facciamo tutto il lungofiume, e ritorno. Il lato sportivo che è in me è stato riesumato da sotto coltri di polvere e ciarpame; la cuoca che è in me al momento è più attiva che mai per il semplice fatto che sta facendo i salti mortali per trovare gusti e sapori che possano sostituire degnamente (almeno per un po) quelli vecchi, senza andare contro natura, ossia, senza togliere a me (e ai miei cari) il piacere di sedersi a tavola. Non mi è ancora saltato in mente di postarvi la ricetta dell'hamburger di tacchino cotto nella salsa di soia con pepe e erbette...ma magari prima o poi potrei postare la ricetta della "finta nutella bianca" una delizia (una vera delizia, anche se dietetica quanto basta!!!) che sta salvando le mie colazioni....il mio pasto preferito!
Insomma....non scrivo da un po perchè in verità non ci sono poi così tante ricette meritevoli di essere condivise (a meno che anche voi non stiate cercando di fare pace con la bilancia). Alla fine però, si, è un blog di cucina, ma nulla mi vieta di parlare anche di altro, di raccontare il "dietrolequinte", o anche solo di dire...maremma maiala, che fatica, ma sto riuscendo e non demordo!!!!!! 

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