giovedì 22 settembre 2011

Albe al caffè :)



Alcune giornate partono troppo presto, con la sveglia puntata ben prima del sorgere del sole. La suoneria del cellulare (hai scelto quella soft, della canzone che ti piace, perchè ti sembra più bello iniziare con una melodia amica piuttosto che con un trillo impersonale e fastidioso) parte appena dopo che il display si è illuminato. A volte ti capita di intercettarla, praticamente sempre la zittisci tirando fuori la mano dalle coperte con gli occhi ancora chiusi e il "mugugno" già partito per la tangente. Non ti ricordi ancora come ti chiami, ma sai benissimo che al lavoro troverai delle rogne già a partire dalla prima persona che ti si piazzerà davanti, che è meglio se ti alzi subito e il caffè lo prendi in casa perchè in ufficio anche alle 6:30 del mattino rischi che qualcosa giri storto e i 5 minuti di sacrosanta pausa tazzina saltino, e pensi che per l'ennesima volta la sera prima hai dimenticato di prepararti i vestiti da metterti (come fai per tuo figlio) e ora ti tocca rischiare il mignolino o il ditone ad ogni angolo che incroci solo per cercarti un paio di mutande e una camicia. 
Nonostante questi infausti pensieri, con uno sforzo sovrumano per il simpatico dolorino a schiena e gamba che ti accompagna da qualche mese (risonanza magnetica: -27, sto arrivando!), ti giri per salutare il Brady che imperterrito russa accanto a te (e nega di farlo!) e per la prima volta da quando la giornata si è affacciata hai un sussulto di gioia: sono passati sei anni, ma ti chiedi ancora se è davvero davvero tutto vero (scusate il gioco di parole) e se lui davvero davvero è li con te e ti ha scelta ....(momento diabetico). Gli dai un bacino e il buongiorno e lui sbofonchia un "ciao amore" (che tu sai che ha detto ciao amore perchè ormai conosci il suo linguaggio presorgeredelsole). E' solo a questo punto che controlli una volta ancora l'ora e ti rendi conto che non puoi più poltrire....è ora di scendere dal più bel posto del mondo, il letto. Lo fai, ritornando al mugugno di default, pensi che è già troppo freddo, già troppo buio e ancora non è finito settembre. Salvi alluci e mignoli e prelevi indenne un paio di mutande a caso (solitamente quelle che ti fan pensare "speriamo di non aver un incidente proprio oggi!" ) e l'unica camicia non stirata che avevi nell'armadio. Fa niente. Non torni indietro. Ti dirigi decisa in cucina.....e lì c'è lei: la macchinetta del caffè. Accendi solo la luce sopra i fornelli, perchè il neon della cucina è troppo potente per le sei del mattino. E schiacci il bottone "on". La lucina lampeggia e promette senza mai smentirsi l'arrivo consolante di una buona cremina marrone scuro a scaldare il cuore. Mentre aspetti che si fermi e sia pronta, scegli la tua cialdina, più per il colore che per il gusto....il tonfo di quella vecchia che fa spazio alla nuova è solo l'attimo prima del momento più ambito....Click...vvvvvvvvvvvvvvvvVVVVVvvvvvvvvvvvvvvv......ed eccola li. La tua tazzina fumante. L'unica, che quando arriva settembre e le sveglie illuminate dal sole diventano un ricordo passato, riesce a fare aprire completamente e definitivamente gli occhi. Anche quando sei a dieta :))))))

4 commenti:

Sabina Sala ha detto...

ciao Silvia, non mi alzo nemmeno dal letto senza bere prima un caffe......che bella abitudine!!!!!
Mi è piaciuta molto la tua presentazione: in poche parole hai spiegato bene i veri valori della vita.
A presto!

Anonimo ha detto...

Davvero bello questo post, azzeccatissimo direi!! Mi aggiungo volentierissimo ai tuoi follower. Se ti va di ricambiare, mi farebbe piacere. Ciao!

Viviana ha detto...

Sempre più dure le sveglie "buie" del mattino...però io, conoscendo la mia zombie-attitude-in-the-morning, non dimentico mai di preparare i vestitini sulla seggiolina... Non sia mai che debba sforzarmi di scegliere ANCHE cosa mettermi a quelle ore proibitive!!!! E buona giornata!!! :-)

Silvia ha detto...

@ cara Vivi...se vuoi chiamala "fortuna"...ma avendo la simpatica divisa da indossare...ho poco da scegliere! Nello schifo di sembrare costantemente una vecchiaccia inamidata, la fortuna di dover solo prender su una camicia a caso da mettere sul solito paio di gonne da alternare....